Ponte circolare in ceramica: utilizzi e applicazioni

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Fino a pochi anni fa, il ponte circolare in ceramica non era realizzato totalmente in questo materiale ma solo le corone del ponte; la parte visibile esternamente era in ceramica e il resto in metallo per dare maggiore solidità e robustezza.
Con il tempo, gli studi hanno dimostrato che il metallo non facesse bene alla salute dei pazienti mentre altri negavano questa possibilità aprendo un dibattito che non si è, ancora oggi, totalmente risolto.
Dal punto di vista economico, il ponte circolare in metallo e ceramica è alla portata di più persone ma, dal punto di vista estetico, non ha la stessa resa che ci si aspetta dalla ceramica in quanto il metallo che si posiziona al di sotto ne impedisce la translucenza.

Quando viene utilizzato?

Il ponte circolare in ceramica oppure in zirconio viene utilizzato quando il paziente perde totalmente un’intera arcata dentale. Questo vale sia nel caso di denti totalmente assenti sia di denti danneggiati che non possono più essere recuperati.
Questa tipologia di ponte si può presentare in un unico blocco o in elementi differenti e da la possibilità di recuperare facilmente sia l’estetica che la funzionalità della dentatura.
Quando si presentano pazienti che non hanno elementi dentali, il medico, dopo aver eseguito accurate verifiche, inserisce degli impianti dentali, solitamente quattro o sei, dove viene successivamente applicato il ponte circolare in ceramica. Per il paziente che invece ha diversi denti propri recuperabili o in buono stato il ponte viene applicato sopra di questi dopo che sono stati adeguatamente trattati.
Stiamo parlando di una protesi fissa che si presenta poco invasiva e non ingombrante. Il ponte circolare in ceramica offre la possibilità di ritrovare i denti naturali che erano stati perduti o per cui si erano subiti dei danni, senza alcun rischio e in tempistiche decisamente brevi.

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